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Formula 1, GP Abu Dhabi: Verstappen campione del mondo, battuto Hamilton all’ultimo giro in una gara storica e piena di polemiche

Un finale mozzafiato che sarà ricordato per sempre. Hamilton beffato da Verstappen a 11 curve dalla fine. L’ex campione Mercedes rinuncia all’ottavo mondiale. Caos safety car: Mercedes contro il Direttore di Gara Masi.

Un giorno indimenticabile per Max Verstappen. Un giorno storico per la Formula1. Succede di tutto nell’ultima uscita stagionale del Campionato Mondiale. Al Circuito di Yas Marina ad Abu Dhabi, va in scena un vero e proprio duello all’ultimo sangue tra Hamilton e Verstappen, culminato con l’incredibile vittoria dell’olandese, che si aggiudica il suo primo titolo di Campione del Mondo all’ultimo giro.
L’alfiere della Red Bull pone fine al lungo digiuno iniziato dopo l’ultimo titolo di Sebastian Vettel nel 2013. È stato un duello alla pari, equilibrato, ma anche feroce e spettacolare, uno dei migliori finali che si siano mai visti in questa competizione. E il colpo di scena arriva proprio all’ultimo giro, dove Verstappen riesce a superare Hamilton grazie al discusso intervento della safety car – avvenuto in modo alquanto inconsueto – e riuscendo a compiere un’impresa che fin dall’inizio sembrava essere complicatissima.

Formula1 GP Abu Dhabi Verstappen Hamilton

Ma andiamo per gradi, partendo dal principio.
Il primo episodio rilevante avviene alle primissime battute: la conquistata pole position di Verstappen non dà i frutti sperati, tant’è che Hamilton ha uno spunto migliore del rivale, riuscendo a mettersi immediatamente davanti. L’olandese, tuttavia, sfrutta la scia del pilota Mercedes, tentando un sorpasso in curva 7. I due si toccano e l’inglese va lungo. Verstappen chiede che gli venga riassegnata la posizione, ma dalla Direzione di Gara non sono dello stesso avviso. La decisione sembra corretta, motivata dal fatto che Verstappen ha chiuso comunque la curva.
Fino al giro 53, Lewis era lanciato a vele spiegato verso il titolo, con un vantaggio di 11 secondi dal rivale, anche se aveva gomme più usurate. Grazie al compagno di team Sergio Perez, Verstappen era riuscito a recuperare 4, 5 secondi in una manciata di tornate. A questo punto il messicano cede, ma l’olandese capisce che è il momento di tentare la zampata vincente, approfittando delle gomme usurate del rivale. Ed è qui che la dea bendata decide di sorridere all’altro contendente. Latifi si schianta sul muro con la sua Williams, dopo un contatto con Mick Schumacher, il figlio di Michael. Nessuna conseguenza significativa per il pilota, ma un’enorme variante sulle sorti del mondiale.
La gara si congela, ed è necessario l’ingresso della safety car. Il team Mercedes decide di far proseguire Lewis ipotizzando, come di consueto, che la corsa arrivi fino alla fine dietro la vettura di sicurezza. Nel frattempo, invece, Verstappen si ferma ai box per montare gomme soft. Al rientro l’olandese si trova sempre in seconda posizione, ma davanti a lui ci sono alcune autovetture doppiate.
Michael Masi, il direttore di gara, inizialmente nega a tali piloti la possibilità di sdoppiarsi e accodarsi in fondo allo schieramento, dato il poco tempo a disposizione. La Red Bull si fa sentire, contestando la scelta effettuata. A questo punto avviene il cambio di marcia di Masi: permesso accordato, ma solamente a coloro che si trovano esattamente in mezzo ad Hamilton e Verstappen, ovvero Norris, Alonso, Ocon, Leclerc e Vettel.
E qui sorgono i problemi perché, regolamento alla mano, questa chance andrebbe data a tutti i piloti che hanno perso un giro. Inoltre, dopo effettuato il sorpasso delle vetture attardate, la safety car dovrebbe completare un altro giro per permettere a quest’ultime di unirsi al gruppo. Ma ciò non avviene poiché Masi fa rientrare anticipatamente la vettura di sicurezza.
E finalmente l’ultimo giro si appresta ad iniziare. A 11 curve dalla fine, con una manovra al limite, Max riesce a sorpassare Hamilton e a beffarlo in piena zona Cesarini, per usare una metafora calcistica.
Le polemiche non si sono fatte attendere, la Mercedes ha presentato due ricorsi, incentrando la protesta sul “fattaccio” della safety car. Dopo qualche ora di consultazioni e un gran traffico di commissari, la FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile), ha respinto i ricorsi confermando la vittoria dell’olandese.
Da sottolineare il grande fair play di Hamilton che, da sconfitto e in una delle gare più polemiche di sempre, è andato a congratularsi con il rivale, con cui ha onorato questa storica ed emozionante stagione di Formula1. Due grandi piloti che, a detta di molti, avrebbero meritato una Direzione di Gara all’altezza della loro enorme caratura sportiva e umana.

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Alessio Gregori
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