
In un’epoca in cui tutti fanno programmi per il 2030 con protocolli di intesa, obbiettivi, investimenti e progetti più o meno visionari, la mia domanda è: come sarà la MotoGP del prossimo decennio? Qualcuno ha sostenuto, per esempio, che quello che succede oggi in Europa è successo in America 10 anni orsono. Qualcun altro ha sostenuto che quello che succede oggi in MotoGP è successo 10 anni fa in Formula1. Condivisibile. Almeno in parte.
Mentre infatti l’Europa continua a non approfittare della possibilità di vedere il proprio futuro, cogliendo gli aspetti positivi ed evitando quelli negativi, la MotoGP ha saputo approfittare delle esperienze della Formula1 per giocare d’anticipo ed evitare almeno gli errori più macroscopici. Ad esempio, Dorna ha saputo adeguare e sviluppare, quasi in contemporanea, tutto il potenziale offerto dai New Media e dalle tecnologie digitali in genere, dando un grosso impulso al proprio standard di qualità in molti settori, dal Broadcasting allo Sponsoring o dal Talent Promotion al Gaming.
A mio avviso però, il grande colpo di Dorna, osservando gli errori di F1, è stato quello di anticipare qualsiasi avversario nel varare il progetto MotoE ed assicurandosi presso la FIM il diritto di sfruttare, in ambito motociclistico, quella che oggi è la tendenza del momento: la Transizione Elettrica.
L’intuizione, e soprattutto lo sforzo, vengono premiati oggi con l’annuncio di un prestigioso fornitore unico MotoE a partire dal 2023, e cioè Ducati.
Nel frattempo, mentre Fabio Quartararo da Nizza vince, meritatamente, il suo primo titolo mondiale, Dorna introduce, ammirevolmente, un progressivo innalzamento dell’età minima per i piloti di tutte le categorie al fine di gestire gli effetti purtroppo drammatici dell’eccessivo abbassamento dell’età minima, da Dorna stessa prodotto nel tempo. Questo in parte risponde alla domanda di come “sarà” la MotoGP del prossimo decennio.
Senza entrare nell’impervio terreno di dare una personale visione di come “dovrebbe essere” la MotoGp futura, mi limito a riportare un dato di fatto: sarà senza Valentino. Almeno senza il Valentino pilota.
Non c’è dubbio che Dorna dovrà gestire questo evento, il cui impatto è difficile da quantificare, anzi ci sembra che il Promoter abbia lavorato al “dopo Valentino” già da tempo, ma questa è un’altra storia…
